Comunicazione  8

La Comunicazione per il Medico ai tempi del Covid:

approccio generale alla comunicazione
interpersonale e sociale


Lo scorso 11 marzo 22 si è svolto il Corso teorico pratico su COMUNICAZIONE ETICA, Primo Corso, La Comunicazione per il Medico ai tempi del Covid: approccio generale alla comunicazione interpersonale e sociale, con la partecipazione di cinquanta Medici dell'Ordine dei Medici ed Odontoiatri di Pisa. 


Perchè questo Corso

Comunicare vuol dire mettere in comune ogni cosa, ogni aspetto della vita e sarà di volta in volta il caso di idee, fantasie, proposizioni, sensazioni, emozioni, ma anche contenuti fisici, come il corpo sano e il corpo malato. La recente ed improvvisa comparsa nello scenario mondiale della Pandemia Covid ha stravolto i sistemi di comunicazione sociali ed interpersonali a livello globale, costringendo stati, organizzazioni, famiglie e singole persone ad un aggiustamento continuo alle nuove situazioni e allo sviluppo di nuove regole di rapporti interumani, tali da poter essere assimilate alle regole di ingaggio in zona militare. Le restrizioni hanno modificato fortemente il nostro modo di rapportarci con l’altro ed hanno portato le persone ad esperire emozioni apparentemente molto discrepanti dal loro modo di essere. Un virus così contagioso e relativamente letale ha posto le persone a porsi delle domande etiche e queste sono spesso alla base delle loro ansie e dei disagi emotivi legati al contagio. La vita delle persone si sposta sempre di più sul mondo virtuale, i rapporti sociali sono vissuti come pericolosi e si indossano accessori che limitano alcuni aspetti della comunicazione visiva.  

In ogni commento che facciamo esprimiamo una valutazione, la nostra personale valutazione, secondo il nostro sistema valoriale. Vediamo come possiamo presentare la stessa situazione, ma con l’uso di parole con significato etico profondamente diverso. Mettiamo il caso si parli di un ben noto personaggio della storia: nel caso volessimo dare enfasi agli aspetti positivi del personaggio, usiamo la parola famoso, mentre se vogliamo sottolineare gli aspetti negativi usiamo la parola famigerato. Esempi: Michelangelo vs Hitler, ovvero due persone la cui fama è ben nota e che noi aggettiviamo in maniera diversa, laddove è l’aggettivo a dire sotto quale luce noi vogliamo vederlo. Molto più spesso è il nostro atteggiamento o un comportamento in una certa situazione a trasmettere il nostro giudizio morale. Una cosa di cui spesso ci dimentichiamo è che in un processo comunicativo, in una relazione tra due o più persone il linguaggio verbale rappresenta solo il 7% a fronte di un 93% che non è parole, ma fatti (si calcola un 38% per il linguaggio paraverbale – sospiri, sbuffi, ma anche un semplice ah, oh- e 55% per il linguaggio non verbale – postura, ritmo e tono della voce, sguardo etc.-). Questi aspetti, sono molto importanti nella vita di tutti i giorni: esempio, una persona torna a casa e il coniuge continua a fare quello che fa, volta le spalle e magari dice solo “ ah… sei tu!”, cosa ben diversa dall’interrompere l’attività, girarsi, fare un sorriso e dire AH!!! Sei Tuuuuuu”.

 Ognuno di noi è una persona, un piccolo mondo, miliardi di cellule costituite in un corpo, ma è anche una persona fatta anche di relazioni e cognizioni, che vive in un mondo di complessità. La persona, anche quando ammalata in una delle sue componenti (cognitive, affettive e somatiche) è un paziente, ma è primariamente una persona e la missione di ogni care giver è porre la persona al centro di tutto. Tutti coloro che fanno e danno qualcosa al paziente, non possono guardare solo a cosa fanno e danno, ma a come lo fanno e a come lo danno: solo dando dignità all’Altro possiamo ricevere dignità, quella dignità che ognuno di noi vorrebbe ricevere quando si trova “dall’altra parte”.

 Questo primo corso intende affrontare alcuni aspetti della comunicazione visti in una prospettiva generale, ovvero come si possono trovare in un qualsiasi scenario di vita interpersonale e sociale, cercando di mettere in luce quei meccanismi elementari che stanno alla base dei processi comunicativi. In un secondo corso questi stessi meccanismi saranno considerati e declinati in ambienti tipicamente medici, permettendo ai partecipanti di cogliere analogie e diversità tra setting extra- ed intra- area medica, arricchendo, in questo modo le capacità cognitive ed emozionali, come pure le abilità comunicative dei partecipanti.



Scopo del Corso 

Fornire al Medico le conoscenze di base, come persona, prima ancora che come professionista della salute, sui meccanismi della comunicazione interpersonale, come le coordinate della comunicazione, il quadro di riferimento è il contesto, cenni di programmazione neuro linguistica, cenni di riconoscimento delle espressioni facciali, gli stili di comunicazione e l’ascolto attivo, profondamente alterati in epoca Covid.

Il corso si  è articolato in un pomeriggio di 5 ore, con un continuo alternarsi tra proposizioni/presentazione di contenuti (cd. frontali) e coinvolgimento attivo dei partecipanti in situazioni (role playing), che riprendano quanto di volta in volta viene esposto dai docenti.

Il primo corso è propedeutico all’altro, dedicato alal comunicazione caregiver-paziente in epoca covid.

I docenti Ciro Basile Fasolo, Paolo Mirri psicologo e Flavio Pizzi filosofo hanno presentato varie relazioni e coinvolto i presenti in vari role playing.


Il corso ECM (evento in presenza 2603 – 346053)  di è svolto con la segreteria del Dr. Stefano Bascià ed ha avuto il riconoscimento di crediti ECM 8,1.



La Comunicazione Medico-Paziente
e Caregiver-Paziente ai tempi del COVID




Lo scorso 11 marzo 22 si è svolto il Corso teorico pratico su COMUNICAZIONE ETICA, Primo Corso, La Comunicazione per il Medico ai tempi del Covid: approccio generale alla comunicazione interpersonale e sociale, con la partecipazione di cinquanta Medici dell'Ordine dei Medici ed Odontoiatri di Pisa.

 

Perchè questo Corso 

Comunicare vuol dire mettere in comune ogni cosa, ogni aspetto della vita e sarà di volta in volta il caso di idee, fantasie, proposizioni, sensazioni, emozioni, ma anche contenuti fisici, come il corpo sano e il corpo malato.

La recente ed improvvisa comparsa nello scenario mondiale della Pandemia Covid ha stravolto i sistemi di comunicazione sociali ed interpersonali a livello globale, costringendo stati, organizzazioni, famiglie e singole persone ad un aggiustamento continuo alle nuove situazioni e allo sviluppo di nuove regole di rapporti interumani, tali da poter essere assimilate alle regole di ingaggio in zona militare. Le restrizioni hanno modificato fortemente il nostro modo di rapportarci con l’altro ed hanno portato le persone ad esperire emozioni apparentemente molto discrepanti dal loro modo di essere. Un virus così contagioso e relativamente letale ha posto le persone a porsi delle domande etiche e queste sono spesso alla base delle loro ansie e dei disagi emotivi legati al contagio.

La vita delle persone si sposta sempre di più sul mondo virtuale, i rapporti sociali sono vissuti come pericolosi e si indossano accessori che limitano alcuni aspetti della comunicazione visiva.

 L’etica, dall’altro lato, ci ricorda che il principio cardine della nostra esistenza è (o dovrebbe essere) il bene, il buono per me che diventa il bene e il buono per ogni essere. Nel corso della vita di ogni giorno, pensiamo, parliamo, ci comportiamo costantemente secondo un sistema di valori sottostanti la nostra coscienza e, spesso, neppure sospettati. Ma, di fatto, le nostre parole e i nostri comportamenti hanno un enorme impatto sugli altri, tanto da impressionarli, ma talvolta tanto da poterli colpire e far loro del male. Un sorriso mal posto, un gesto di scherno, un ammicco, una considerazione negativa, un aggettivo usato male possono ferire più di mille spade.

 Ognuno di noi è una persona, un piccolo mondo, miliardi di cellule costituite in un corpo, ma è anche una persona fatta anche di relazioni e cognizioni, che vive in un mondo di complessità. La persona, anche quando ammalata in una delle sue componenti (cognitive, affettive e somatiche) è un paziente, ma è primariamente una persona e la missione di ogni care giver è porre la persona al centro di tutto. Tutti coloro che fanno e danno qualcosa al paziente, non possono guardare solo a cosa fanno e danno, ma a come lo fanno e a come lo danno: solo dando dignità all’Altro possiamo ricevere dignità, quella dignità che ognuno di noi vorrebbe ricevere quando si trova “dall’altra parte”.

 La comunicazione tra medico e paziente è uno degli scenari della comunicazione in ambito salute, da momento che nella gestione della salute e della malattia i soggetti in causa sono molteplici, dallo Stato, attraverso i suoi organi e le strutture di assistenza, ai dirigenti del comparto sanità a tutti i vari tipi di operatori della salute, definiti, in blocco come caregivers, al farmaceutico, all’industria e così via. Lo scenario è straordinariamente complesso e in questo ambito il rapporto medico paziente si costituisce come il terreno sul quale costruire un'alleanza terapeutica, che consenta di ottenere il miglioramento clinico attraverso l'aderenza ai trattamenti prescritti e attraverso l'elaborazione motivazionale del nuovo status. Intorno a questo ambito, come anelli concentrici si intersecano tutti gli altri attori del complesso teatro della gestione della salute.

Il fattore comunicazione in medicina riveste una peculiare rilevanza in considerazione della molteplicità̀ degli elementi umani, tecnologici, organizzativo/gestionali che interagiscono nel sistema sanitario, nel quale la comunicazione tra pazienti, parenti e professionisti e tra gli stessi professionisti, in qualsiasi setting assistenziale, è un fattore essenziale e sostanziale.

Partendo dalla consapevolezza che i professionisti sanitari quotidianamente incontrano e devono far fronte a situazioni tecniche, organizzative, umane e relazionali complicate e spesso difficili da gestire, diventa fondamentale la capacità di interagire in modo positivo con pazienti e colleghi nel proprio ambiente di lavoro.

La capacità degli operatori sanitari di porsi in modo equilibrato ed efficace nell’ascolto e nella osservazione di ciò̀ che il paziente può̀ comunicare e di dialogare in maniera altrettanto efficace sia con i pazienti che con colleghi e collaboratori, è un’abilità, spesso sottovalutata, che deve essere adeguatamente promossa in ogni contesto di cura.

La comunicazione efficace in sanità non può essere affidata soltanto alla spontaneità̀ di procedure e di forme comunicative innate o attitudini personali, ma è necessario che ogni operatore sanitario acquisisca e sviluppi specifiche abilità comunicative tramite training e percorsi formativi che considerino anche i contesti e le situazioni temporali e contingenti (dal Manuale “Comunicazione e performance professionale: metodi e strumenti” del Ministero della Salute).

Questo secondo corso intende affrontare alcuni aspetti della comunicazione visti in una prospettiva di chi lavora in sanità, ovvero come si possono operatori medici ed infermieri in un qualsiasi scenario di vita, cercando di mettere in luce quei meccanismi elementari che stanno alla base dei processi comunicativi. Inoltre, questo secondo corso cerca di mettere in evidenza come si possono ritrovare in sanità quelli stessi meccanismi oggetto del primo corso, ovvero la comunicazione/relazione nella popolazione generale, permettendo, dunque, ai partecipanti di cogliere analogie e diversità tra setting extra- ed intra- area medica, arricchendo, in questo modo le capacità cognitive ed emozionali, come pure le abilità comunicative dei partecipanti

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Obiettivi Formativi

Fornire al Medico le conoscenze di base, come professionista della salute e come persona umana, sui meccanismi della comunicazione interpersonale, come le coordinate della comunicazione, il quadro di riferimento ed il contesto, cenni di programmazione neuro linguistica, cenni di riconoscimento delle espressioni facciali, gli stili di comunicazione e l’ascolto attivo, in un ambito sanitario, tutti profondamente alterati in epoca Covid.


I docenti Ciro Basile Fasolo, Paolo Mirri psicologo, Flavio Pizzi filosofo, Dr.sa Claudia Congestrì, Medico di Medicina Generale, Paolo Malacarne, medico, già Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione AOUP, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana e Roberto Vierucci, Infermiere, U.O. Anestesia e Rianimazione Pronto Soccorso, AOUP, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana  hanno presentato varie relazioni e coinvolto i presenti in vari role playing.



GLI ARGOMENTI

Pragmatica della comunicazione sul nuovo setting.

Il paziente COVID è un malato “diverso”?

Il paziente Covid: un malato “diverso”?

E’ diversa la relazione/comunicazione?

Essere e fare l’Infermiere ai tempi del Covid

Compliance e ansia nel e dal Covid

Il lockdown e la privazione del contatto paziente/parenti

Disagio esistenziale da covid nelle varie fasce di età

Il paziente Covid: un nuovo modello di persona/paziente??

Il corso ECM (evento in presenza 2603 – 346004) si è svolto con la segreteria del Dr. Stefano Bascià ed ha avuto il riconoscimento di crediti ECM 8,4.


 




BasileFasolo OM Com_Covid Brochure corso 11 marzo22.pdf
BasileFasolo OM Com_Covid Brochure Corso 18 marzo22.pdf